Malattie del Colon Retto Ano - Centro Pelvi

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Prof. Giuseppe Dodi
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RISONANZA MAGNETICA PELVICA

La diagnostica associata alla risonanza magnetica nucleare (RMN) ha subito negli ultimi anni un'interessante evoluzione sia per le indicazioni ed i campi di applicazione, sia per le nuove macchine che sfruttano campi magnetici più potenti con possibilità di maggiore risoluzione.

Oltre alle applicazioni che sono già entrate a pieno diritto nella pratica clinica quotidiana, come nel caso della diagnosi delle neoplasie del retto, la RMN sta acquisendo sempre maggior spazio nello studio del distretto perineo-pelvico; la possibilità di acquisire sequenze in rapida successione permette diagnosi di notevole accuratezza nel caso dei processi suppurativi anali e perianali, sostituendosi secondo alcuni al tradizionale studio con fistolografia per la visualizzazione dei tramiti fistolosi.

Le nuove macchine che consentono di acquisire immagini ad altissima risoluzione con tempi di scansione ridotti e che attualmente non hanno ancora trovato diffusione su larga scala, essendo appannaggio ancora di un numero limitato di centri, associate all'utilizzo della comoda defecatoria, permettono lo studio dinamico della defecazione, mettendo in discussione la tradizionale valutazione defecografica con opacizzazione del retto. Anche con questo esame il retto viene contrastato utilizzando una soluzione contenente mezzo di contrasto tradizionale miscelato a mezzo paramagnetico; il paziente viene posto in posizione supina con le gambe sollevate a mimare la posizione seduta. L'utilizzo della comoda defecatoria permette tuttavia una acquisizione delle immagini in una posizione più naturale, riproducendo il più fedelmente possibile la posizione che si assume normalmente durante la defecazione.

Lo studio consiste in una prima fase statica delle sequenze T1 e T2 pesate lungo i tre piani fondamentali (sagittale, coronale ed assiale), che consente una valutazione d'insieme della pelvi per evidenziare eventuali alterazioni patologiche concomitanti. La fase successiva è quella dinamica, nella quale al paziente viene chiesto in successione di contrarre la muscolatura pelvica, di ponzare e quindi di svuotare l'ampolla rettale; vengono acquisite sequenze di un secondo, ripetute in modo continuo per un minuto. Con questa scansione è possibile studiare le fasi della defecazione in modo completo e quasi fisiologico (Vedi figura).

  Risonanza magnetica pelvica

Figura: Immagine sagittale durante la defecazione, con espulsione di mezzo di contrasto (gel acustico) con paziente supino.


L'interpretazione dell'esame consiste in una valutazione morfologica con lo studio contemporaneo di vari segmenti della pelvi per evidenziare tutte le alterazioni patologiche, come il colpocele anteriore e posteriore, l'enterocele, il peritoneocele e il prolasso rettale interno e completo, sia isolate sia nell'ambito delle complesse combinazioni che confluiscono nella definizione della sindrome del perineo discendente.

Un limite della metodica è costituito dalla scarsa risoluzione nello studio del prolasso esterno oltre che della porzione mucosa e sottomucosa; in parte, tuttavia, questa limitazione può essere ovviata dall'utilizzo dell'endocoil, una sonda endoanale che permette la valutazione accurata della parete ano-rettale. L'applicazione di tale metodica permette, se confrontata con lo studio endosonografico, di visualizzare con maggiore accuratezza atrofia e alterazioni della struttura a carico del puborettale e dello sfintere esterno, soprattutto se secondarie a neuropatie.
Si tratta, per il momento, di una tecnologia con grandi potenzialità diagnostiche, specie se combinata con la risonanza magnetica pelvica, ma non ancora sufficientemente diffusa e accessibile a tutti i centri.

In conclusione la risonanza magnetica pelvica è un esame di elevato costo indicato nei pazienti con patologia organica/funzionale del pavimento pelvico per evidenziare o escludere l'intussuscezione retto-rettale o retto-anale, l'enterocele ed eventuali cause organiche pelvi-perineale possibile causa di dolore, per approfondire i dati dell'ecografia transanale e della fistolografia nelle suppurazioni o nelle fistole anali complesse e infine nella stadiazione delle patologie neoplastiche del retto medio e inferiore per la possibilità di discernere i vari tipi di tessuto e la loro densità.

E. Belluco G.Dodi

Per un approfondimento in lingua inglese si può leggere anche la sezione "Diagnosis" su www.pelvicfloordigest.org.

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