Uro Ginecologia - Centro Pelvi

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Dr.ssa Luisa Marcato
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LA VALUTAZIONE UROGINECOLOGICA E OSTETRICA

Valutazione anamnestica

Rappresenta la raccolta della storia medica e personale della Paziente. Per ottenere dei punteggi (scores) sintomatologici possono essere somministrati questionari malattia-specifici che permettono di indagare l'impatto sulla qualità di vita dei sintomi uro-ginecologici.

Esame fisico della paziente

Rappresenta ancor oggi una tappa fondamentale nella valutazione uro-ginecologica. Esso si pone tre scopi principali: dimostrare la presenza di una incontinenza urinaria, individuare un prolasso genitale associato, evidenziare eventuali anomalie neurologiche che possono contribuire all'incontinenza urinaria stessa, escludendo altri tipi di patologie.

L'esame deve tener conto della capacità di movimento della donna, quindi della presenza di eventuali handicap deambulatori e della funzione cognitiva, valutata attraverso lo stato di coscienza, l'orientamento, la memoria e la comprensione. Deve essere correttamente indagata la funzione sensoria (valutazione della sensibilità metamerica da L1 a S4, del riflesso anale, del riflesso bulbo-cavernoso) e quella motoria riflessa. L'esame pelvico segue quello addominale e deve comprendere l'esame rettale.

Viene stadiato, ossia misurato, il prolasso degli organi pelvici secondo l'Half-Way System o preferibilmente secondo la classificazione dell'International Continence Society (Pelvic Organ Prolapse-Quantification = POP-Q).

Va sempre effettuata una valutazione neuro-motoria dei muscoli del pavimento pelvico attraverso la valutazione digitale mediante il Test del Pubo-cocccigeo (Pc-test) misurando la forza della contrazione, la durata della contrazione stessa e l'affaticabilità del muscolo elevatore dell'ano. Il Pc-test consente anche di rilevare la presenza di altre disfunzioni perineali. Come test accessori devono essere considerati lo Stress Test per l'evidenziazione della perdita di urina e il Q-tip test per la valutazione della mobilità della giunzione vescico-uretrale. Va sempre verificato il ristagno vescicale post-minzionale mediante un cateterismo estemporaneo o nel corso di un esame ecografico.

Diario minzionale

Come un agenda personale è la registrazione delle minzioni e delle eventuali fughe di urina compilata accuratamente dalla stessa persona incontinente; mira a studiare il modo con cui la vescica si comporta al di fuori dell'artificio dell'ambulatorio uro-ginecologico. In pratica la persona non deve far altro che annotare, per alcuni giorni, l'ora di ogni minzione e la quantità di urina emessa (scrivendo anche se è riuscita o meno a raggiungere la toilette in tempo utile, senza avere perdite). Il risultato finale è una tabella attendibile delle abitudini minzionali. Vengono riportate anche le fughe d'urina durante le normali attività quotidiane, le cause scatenanti, quali un colpo di tosse e può essere annotata la necessità di sostituire gli assorbenti.

Il diario minzionale è sicuramente un documento molto utile per inquadrare la natura e la gravità del problema incontinenza.

Test del pannolino ( Pad-test )

Deve essere indossato un pannolino di cui viene prima misurato il peso e si deve bere una quantità di liquidi determinata. L'esame prevede poi l'esecuzione di una serie di attività fisiche: per un'ora circa bisogna camminare, sedersi e alzarsi, tossire energicamente, correre e chinarsi ecc. ecc. dopodichè il pannolino viene rimosso e ripesato: vengono calcolati i grammi, che sono indice della quantità di urina persa.

Il test può essere eseguito anche a domicilio per valutare con più pannolini il volume di urina persa per un periodo di 24 o 48 ore.


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